Zibba

La Fine Di Un Se

Zibba


Lucida di fragili essenze, 
di insolite danze, 
di oro di stento e d'argento. 

Semina bene poi cogli, 
allevia i germogli 
del peso del vivere belli. 

Passa ora il primo dei treni, 
sistemati i seni, 
e i capelli ora sciogli nel tempo. 

Tingi una pietra di rosa 
poi vesti da sposa 
aspettando seduta un suo "se". 

Ferma dove cade l'aurora 
forse t'ami da sola. 
Senza padri ne fiori ne re. 
Lasciati una stanza nel cuore 
dove l'acqua non sale mai 
e poi muori la 
dove vento non è. 

Madri di grembi piangenti, 
di pianti pesanti, 
han perso del fuoco gli accenti. 

Paesaggi, campi e borghesi 
di allori mai spesi 
nell'ora dell'ozio ben stesi. 

Sospira ancora alle stelle, 
poi vesti le belle. 
Prepara carrozze e vestiti. 

Togli la mano dal cuore, 
rinuncia la pudore 
Rimangiati tutti gli dei. 

Ferma dove cade l'aurora 
forse t'ami da sola. 
Senza padri ne fiori ne re. 
Lasciati una stanza nel cuore 
dove l'acqua non sale mai 
e poi muori la 
dove vento non è. 

Sgocciale le ali sicure 
e tra mille paure 
ritrova una voce intonata. 

Cadi da letto di spine 
e tra spade e regine 
aspetta silente la fine di un "se". 

La fine di un "se" 
La fine di un "se" 
La fine di un "se"