Confesso a un dio ormai debole e impotente al battere dei chiodi nelle sue carni la mia dannazione il mio desiderio di esibirmi nella crocifissione e dividere il dolore che lui geloso vuole tenere per se cresce come un pianto disperato l'odio per me stesso vittima di un tempo scarno e immobile esalto la sofferenza (dio incoronami di spine maledici la mia essenza) cercando il coraggio la forza di guardare senza provar disgusto il mio cuore