Renato Zero

L'istrione

Renato Zero


Io sono un istrione 
ma la genialità 
è nata insieme a me 
nel teatro che vuoi 
dove un altro cadrà 
io mi surclasserò 
Io sono un istrione 
ma la teatralità 
scorre dentro di me 
quattro tavole in croce 
e qualche spettatore 
chi sono lo vedrai… 
lo vedrai… 
In una stanza di tre muri 
tengo il pubblico con me 
sull'orlo di un abisso oscuro 
coi i miei crac con i miei chi 
e la commedia brillerà 
del fuoco sacro acceso in me 
e parlo e piango e riderò 
nel personaggio… che vivrò 
Perdonatemi se 
con nessuno di voi 
non ho niente in comune 
io sono un istrione 
a cui la scena dà 
la giusta dimensione 
La vita torna in me 
ad ogni chi è di scena 
che io sentirò 
e ancora morirò 
di gioia e di paura 
quando il sipario sale 
paura che potrò 
non ricordare più 
la parte che so già 
poi quando tocca a me 
puntuale sono là 
nel sogno sempre uguale… uguale… 
Io sono un istrione 
ed ho scelto oramai 
la vita che farò 
procuratemi voi 
sei repliche in città 
e un successo farò 
Io sono un istrione 
e l'arte, l'arte sola è la vita per me 
se mi date un teatro 
e un ruolo adatto a me 
il genio si vedrà… si vedrà… 
Con il mio viso ben truccato 
con la maschera che ho 
in tono enfatico, discreto 
versi e prosa vi dirò 
con tenerezza o con furore 
e mentre agli altri mentirò 
fino a che sembri verità 
fino a che io ci crederò… 
Non è per vanità 
quel che valgo lo so 
e ad essere sincero 
solo un vero istrione 
è grande come me 
ed io ne sono fiero