Renato Zero

Che strano gioco e'

Renato Zero


Vedi com'è diverso ogni destino 
sulla scacchiera dell'umanità 
chi fa il pedone, chi fa la regina 
che strano gioco è. 
I più indifesi, sono sempre avanti 
e gli è concesso solo un passo in più 
i portaborse al fianco dei potenti 
l'alfiere dietro al re. 
L'anima ormai, è un peso in più. 
Senza di lei, più agile tu. 
Non serve il cuore, ma la strategia 
che strano gioco è. 
Io non ho imparato mai 
certe regole le sai 
l'innocenza mia colpevole 
non fa calcoli, sfugge agli alibi 
non c'è mano su di me 
io sono fuori gioco 
dimenticato là 
ma non ho mai venduto 
la tua... verità. 
Chi fa la torre, parla da più in alto 
ma dal binario suo non esce mai 
facile stare sopra un parapetto 
senza infangarsi mai. 
Ogni ragazzo ha un cuore di cavallo 
scarta di lato, cerca libertà 
sempre ad un bivio, non puoi prevederlo 
chissà che mossa fa, chissà... chissà... 
Ecco quale è la sola via, 
dare l'idea che la partita è già tua 
anche un pedone può fermare un re, 
mangiare, non farsi mangiare! 
Scacco matto dipende da te 
vita, non imparo mai 
non ho regole lo sai 
né coi bianchi, né coi neri ormai 
sempre ai margini per difenderti 
non c'è mano su di me 
io corro ancora solo 
fuori dal gioco c'è 
un disperato amante, 
in cerca di te. 
Che strano gioco è... che strano gioco