Non c'eri Non c'eri nelle liste elettorali di quello stupido giugno Non c'eri in uno spettacolo teatrale sulla diga del vajont Non c'eri in quei locali assordanti dove il suono della batteria copre gli altri strumenti Non c'eri sulle sue labbra E sulla sua schiena bianca che mi ringraziava E non c'eri nelle ombre scure di un paesaggio di montagna Ricordo di un viaggio di fine marzo Non c'eri nelle tessere di un blockbuster Nei panini caldi di un venditore ambulante Non c'eri nelle cicche sotto casa E nemmeno nei giardini comunali dove i bambini tirano i loro primi sassi Alle loro prime paure Non c'eri nemmeno nei rappresentanti che al mattino ti svegliano col citofono O nella morale qualunquista di una zia vecchia e acida Non c'eri nelle mele che mordevo E nemmeno nel bicchiere di vino accanto alla tv E non c'eri allo stadio O nei miei scatti lenti dei lunedì di calcio Non c'eri nemmeno sull'espressione arrogante di quelle guardie che mi fermarono: "lei dove crede di andare...?" Non c'eri nella metropolitana O nelle spinte per chi deve scendere e chi deve salire In tutti i loro discorsi assurdi su come non si può più vivere Non c'eri nei sorrisi dei camerieri, eroi di una vita di mance Non c'eri... Non c'eri... Eppure ti sentivo Ti sentivo come si sente l'angoscia in una strada buia mentre i piedi incontrano la pioggia Come si sente l'abbandono in quelle luci gialle e tristi degli ascensori Ti sentivo nelle ossa come la febbre del primo inverno Ti sentivo nel silenzio che mi creavo nella mente In mezzo a un traffico impazzito sulla tangenziale Ti sentivo come un ombra, un fantasma, una profezia, una maledizione Ti sentivo solo io, solo e sempre io Mentre tutto quanto intorno mi diceva che tu non c'eri ... Non c'eri