Campane di Monte Nevoso che suonate nel vespro divin, quel suono in un giorno radioso salutò cento giovani alpin. Lasciarono il bianco paesello cento mamme e altrettanti tesor. Un fior tra la piuma e il cappello e una dolce canzone nel cuor: Ritorneremo ancor sui nostri monti e falceremo il grano al sole. Berremo l'acqua viva delle fonti che è pura come il nostro amor. Campane di Monte Nevoso, quei rintocchi nel cielo divin sembravano un grido angoscioso: "Proteggete i miei giovani alpin". Tutto fu distrutto ma tu torni a rintoccar campanil di Monte Nevoso. Tra le mura lacere c'è sempre un focolar, cento cuori sempre ad aspettar. La primavera è tornata, ha infiorato le valli e i sentieri che videro partire gli alpini e non li han visti più ritornare. Ma ogni cuore aspetta ancora. Ancora ogni sera la valle riporta l'eco di una canzone lontana: Ritorneremo ancor sui nostri monti e falceremo il grano al sole. Berremo l'acqua viva delle fonti che è pura come il nostro amor. Campane, col suono giocondo invocate la pace e l'amor. Non quella che predica il mondo, ma la pace che vuole ogni cuor. Ma la pace che vuole ogni cuor! Ma la pace che vuole ogni cuor!