Eri la voce che udivo Quando mia madre parlava lontano Ed io che ero un bambino Quel canto avrei sempre riconosciuto perché Fatta di carta la mia barca affondava ed io Che mi ancoravo al suono Dell'amore suo Sei la mia mano perfetta Di cui mi servo per fare silenzio Nel chiasso dei sentimenti Con una penna che danza violente per me E il solo modo che conosco per crescere Su questa terra in cui il confronto e inutile Sarai il sorriso velato Sopra il mio viso segnato dal tempo Sotto due occhi pesanti Un numero indefinito di sbagli che ormai Faranno parte del ricordo migliore che avrò Assieme a quello che di buono lascerò