Caro elisir! Sei mio! Sì tutto mio com’esser dee possente La tua virtù se, non bevuto ancora Di tanta gioia già mi colmi il petto! Ma perché mai l’effetto Non ne poss’io vedere Prima che un giorno intier Non sia trascorso? Oh, buono! Oh, caro! Un altro sorso Oh, qual di vena in vena Dolce calor mi scorre! Ah! Forse anch’essa Forse la fiamma stessa Incomincia a sentir certo la sente Me l’annunzia la gioia e l’appetito Che in me si risvegliò tutto in un tratto Chi è quel matto? Traveggo, o è nemorino? Così allegro! E perché? Diamine! È dessa Ma no non ci appressiam De’ miei sospiri non si stanchi per or Tant’è domani adorar mi dovrà Quel cor spietato Non mi guarda neppur! Com’è cambiato! La ra, la ra, la lera! La ra, la ra, la ra Non so se è finta o vera La sua giocondità Finora amor non sente Vuol far l’indifferente Esulti pur la barbara Per poco alle mie pene Domani avranno termine Domani mi amerà Spezzar vorria lo stolido Gettar le sue catene Ma gravi più del solito Pesar le sentirà La ra, la ra Bravissimo! La lezion ti giova È ver: La metto in opera Così per una prova Dunque, il soffrir primiero? Dimenticarlo io spero Dunque, l’antico foco? Si estinguerà fra poco Ancora un giorno solo E il core guarirà Davver? Me ne consolo Ma pure si vedrà Nemorino Esulti pur la barbara Per poco alle mie pene Domani avranno termine Domani mi amerà Spezzar vorria lo stolido Gettar le sue catene Ma gravi più del solito Pesar le sentirà