Giorgio Gaber

Atto I 1° Quadro Effetto Notte

Giorgio Gaber


"So a cosa stai pensando. Sì, ormai lo so. E vorrei anche dire a chi non vuol vederti o preferisce ignorarti che in quanto ad astuzia e malvagità tu superi qualsiasi immaginazione. All'inizio mi hai incuriosito... sì, riconosciamolo. Tutto, tutto, riconosco, tutto, anche gli accessi d'ira, di furore. Sono forse un violento, io? No, lo sai che non è colpa mia. Ho sempre creduto che ogni essere fosse composto di 'bene' e magari di una piccola quantità di male che serve... a schiarire le virtù. E di colpo mi appare il 'tutto male'... con una piccolissima quantità di bene che però non riesce a rendere più accettabile il tuo volto ambiguo, fangoso e traditore.
Perchè fai schifo, se lo vuoi sapere.
Ma cosa vuoi da me? Cerchi forse di togliere dalla mia anima qualsiasi residuo di morale? Sì, d'accordo... tu con me non l'hai mai messa sul piano filosofico. E hai fatto bene. E nemmeno su quello religioso. E hai fatto bene. Ma sei riuscito a scatenare dentro di me un odio tremendo, perchè, ignorante come una bestia hai cominciato ad attaccare l'umanità, cioè me... cioè un'umanità che si sentiva invulnerabile forse perchè protetta da una certa sensibilità, e bontà, e giustizia... comiche, per carità, su questo hai ragione... Mi ricordo quando dicevi..."
(L'attore si alza, si toglie la coperta e ora parla a se stesso e non più al misterioso interlocutore). No, Lui non mi ha mai detto niente. Lui all'inizio si aggirava piano e io sentivo dovunque la sua presenza impalpabile. Tutto è cominciato qui in questa casa che ora forse è più grottesca che misteriosa. Ma il primo giorno, appena entrai, avvertii qualcosa. Le stanze vuote hanno un loro gusto spettrale, ma non era questo. C'era un gran silenzio e un odore strano che io attribuii all'imbiancatura. C'è chi dice che certe presenze si rivelino tramite un odore caustico. Non feci molto caso all'odore. Spostai una sedia, l'unica che c'era. Sì, la sistemai perfettamente in mezzo alla stanza, ma non mi sedetti. Guardai in giro. Non c'era niente. Assolutamente niente.
Eppure... sì, ora ne sono sicuro. Quella sera Lui era già qui. Mi stava aspettando.