Giorgio Gaber

A mezzogiorno

Giorgio Gaber


mezzogiorno suona la sirena 
e lei come ogni giorno è lì che aspetta lui. 
Tra qualche attimo son tutti fuori già, 
tre quarti d'ora e si riprenderà. 
Suona una radio lì vicino, 
qualcuno chiama un ragazzino 
la strada è vuota, c'è un po' di sole 
tutto si ferma per un po'... 

"Sei qui da molto?" 
"No, sono appena arrivata." 
"Sei così bella." 
"Ma dài! Sono così conciata!" 
"Cos'hai portato?" 
"Cos'ho portato non si sa! 
"Hai proprio fame, vieni mettiamoci più in là." 

A mezzogiorno suona la sirena 
e lei come ogni giorno siede accanto a lui. 
Lui la accarezza e poi la stringe forte a sé 
apre la borsa e guarda cosa c'è. 
Insieme mangiano sul prato 
quello che lei gli ha preparato. 
Poco lontano un aeroplano 
lascia una striscia e se ne va... 

"Come mi piaci, sai cosa mi viene in mente…" 
"Ma dai stai buono, non vedi che c'è gente?" 
"Ma non capisci che se ne infischiano di noi." 
"Ti aspetto a casa, ma torna subito se puoi." 

Ancora un attimo, un bacio e se ne andrà 
e la sirena ancora suonerà. 
Alcuni giocano a pallone 
mangiando l'ultimo boccone. 
Sul prato verde qualche giornale 
che ora il vento muove un po'.