Enrique arrivò sudato con lo sguardo allucinato 
col suo semplice italiano si scusò di quel ritardo 
cerca casa già da un mese qualche soldo l'ha tenuto 
vive male con gli amici e lo chiamano bastardo. 
Oggi ha pianto in una chiesa in ginocchio dietro un banco 
lo sapeva già da Cuba con suo padre quando usciva 
nella vecchia cattedrale una Madonna lui pregava 
ed Enrique lì per mano da bambino lo ascoltava 

………. 

"Madre mia tu lo sai cerco solo di cambiare 
il politico corrotto vuole certo i miei denari 
ma la casa è un mio diritto non ci posso rinunciare 
partirò da questa terra io vivrò tra altri mari". 
Ed Enrique che capiva lo decise in quel momento 
fu dal Morro che partì dopo quasi quindici anni 
arrivando senza soldi ma con l'animo di allora 
"In Italia, Madre nera ti vedrò con i tuoi panni" 

"Madre nera Madre mia quando a Cuba ti pregavo 
per la casa che volevo per quel mondo che cercavo 
la mia voce era lontana sorvolava terre e mari 
e capivo che non potevi occuparti dei miei affari 
quando prego la domenica ora che ti sto vicino 
tu mi senti e in un momento puoi pensare al mio destino" 

Ora Enrique è qui con noi serve al banco rum con coca 
quando esce nella sala balla come lui sa fare 
canta nel suo castigliano con impegno e voce roca 
se lo mangiano cogli occhi ha il colore del suo mare. 
Prega Enrique ogni sera nella camera in comune 
la sua casa sempre sogna ma gli è strano questo fatto 
non lo ascoltano per niente ha già chiesto a più persone 
e con Lei la "Madre nera" sa che ora ha stretto un patto. 

"Madre nera madre mia quando a Cuba ti pregavo 
Per la casa che volevo per quel mondo che cercavo 
ora tu Madre italiana dà una casa a tutto il mondo 
incomincia da chi vuoi scegli chi sta più nel fondo 
quando poi sarà il mio turno accontentami perché 
mio padre è morto al porto e ti ha pregato più di me"