Eugenio Finardi

La C.i.a.

Eugenio Finardi


Oggi ho conosciuto mio padre, 
finalmente credo di aver capito. 
Adesso che viviamo in due famiglie separate 
è uno qualunque, anzi un buon amico. 
Ho capito che quando lui soffriva 
per un figlio che non capiva. 
Non era di vergogna o di delusione 
ma solo che mi voleva bene. 
E quando tornavo sconvolto la sera 
non raccontavo mai la mia vita vera. 
Lui non riusciva a trovare il modo 
per parlarmi e potermi aiutare. 

E di colpo mi sono reso conto 
che ormai sono anch'io un adulto. 
E la prima cosa che mi è venuta in mente è: 
che paura non essere più un adolescente. 
Mi son sentito come sospeso sul vuoto 
come se tutto non fosse più un gioco. 
Ma poi ho capito 
che quello che mi aveva spaventato 
era l'essere solo senza guida e senza freni 
ad affrontare i miei problemi. 
E che la teoria della libertà 
nella pratica èresponsabilità. 

E adesso sento il bisogno 
di organizzarmi la vita 
di mettere ordine nei miei pensieri 
Di fare posto ad un'emozione sconosciuta 
mai provata fino a ieri. 
La sensazione che si sia concluso un ciclo 
e un altro stia per cominciare. 
Di essere ormai pronto ad essere il padre 
del figlio che ora può arrivare.