Caldo. Fa caldo ! Fa molto caldo in questa macchina a quest'ora di notte con le palpebre pesanti e le ossa rotte se potessi almeno aprire un po' di più il finestrino ma c'è Gianluca che dorme e non mi pare carino comunque arriva appena un timido respiro di mare come un odore di scogli, di muschio e di sale e questa è Leuca che ti chiama dal retrovisore siamo partiti da poco e già mi sembrano ore. Che poi per me guidare in fondo è sempre stato un piacere così decido da solo dove mi devo fermare ma qui mi pare che fermarsi sia come morire e anche se Otranto mi guarda non la voglio sentire così proseguo in questo viaggio in questa Puglia infinita e inizio inevitabilmente a ripensare alla vita non ho la forza di soffocare i pensieri chi sa se accelerando tornano un po' più leggeri. E invece niente, niente, niente, niente da fare c'è qualcosa dentro che spinge e che fa male e invece niente, niente, niente, niente da fare c'è qualcosa dentro che spinge e mi costringe ad urlare Me fece mele a chepa Me fece mele a chepa Me fece mele a chepa Me fece mele a chepa Sonno! Ho sonno ! Ho troppo sonno per combattere i mulini a vento guido senza più capire e non per questo rallento riesco appena a non confondere la strada e le rocce e forse ho letto qualcosa che mi parlava di Lecce. E dopo Brindisi, Ostuni, Monopoli volano via rischiosamente in bilico tra sabbia e fantasia mi piacerebbe stendere la mano e salutandole lasciare la mia angoscia scivolare piano. Lucido, lucido, lucido devo restare e non lasciarmi stordire da questo mare lungo, lento e furbo che mi guida non ascoltare più queste grida E invece niente, niente, niente, niente da fare c'è qualcosa dentro che spinge e che fa male e invece niente, niente, niente, niente da fare c'è qualcosa dentro che spinge e mi costringe ad urlare Me fece mele a chepa Me fece mele a chepa Me fece mele a chepa Me fece mele a chepa