Per questi vicoletti, si sente ognor cantare la voce allegra e bella dello spazzacamin. S'affaccia alla finestra, 'na bella signorina, con voce graziosina, chiama lo spazzacamin. Prima lo fa entrare, e poi lo fa sedere, da' da mangiare e bere allo spazzacamin. E dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto, gli fa vedere il buco, il buco del camin. Quello che mi rincresce è il mio camino stretto, povero giovinetto, come farai a salir. Non dubiti signora, son vecchio del mestiere, so fare il mio dovere, su e giù per il camin. E dopo quattro mesi, la luna va crescendo, la gente va dicendo, quello è lo spazzacamin. E dopo nove mesi, è nato un bel bambino, e assomigliava tutto allo spazzacamin.