Octingenti Triginta Quinque Sotto di noi non si vedeva Altro che Una tempesta nera Finché, guardando verso est Tra le nuvole e le onde Abbiamo individuato una cascata di sangue mescolata al fuoco E accanto a noi è emersa La figura squamosa dell'acqua Affondata di nuovo Un serpente voluminoso Alla fine, a tre gradi di distanza, verso est Sulle onde apparve una cresta ardente Lentamente si sollevò come una scogliera dorata Fino a quando non abbiamo visto due globi di fuoco cremisi Da cui il mare fugge tra nuvole di fumo Vedemmo allora che era la testa di Leviatano, la sua fronte Come quella della tigre, era solcata da strisce di verde e viola Presto vedemmo la bocca e le branchie sospese sulla schiuma infuriata Macchiando l'abisso nero con raggi di sangue Avanzando verso di noi con tutta la furia di un'esistenza spirituale