Mario Venuti

Ballata per una città

Mario Venuti


Non sei affatto silenziosa 
eppure sembri muta 
sono io che ti parlo 
in un dolce far niente 
ti costruisco poco a poco 
volgare oppure nobile 
un po' Beirut un po' Rio 

i giorni della rabbia dei lenzuoli bianchi appesi 
i tuoi militari davanti ai portoni 
la storia che ci prende in giro 
racconta senza veli le mie strorie zen 

si sente dire in giro 
che il diavolo vivie a Palermo 
porgere l'altra guancia non è un sentimento moderno 
la notte scende e a volte ridà 
un profumo di eterno 
ed in qualcosa somiglia un po' anche a te 
o a me che provo a scindere le onde del mare 

Proteggila tu, santa, dall'alto di questo monte 
dai pranzi pesanti ed i sonni profondi 
questa splendida città in rovina 
dove Garibaldi si fermò e fece pipì.