Marco Bellotti

Io Secondo Me

Marco Bellotti


Il telefono ringhia, ho paura che sia proprio lei a telefonare 
Ma intanto che squilla mi ricordo delle onde che non seppi amare 

Onde, onde, ancora onde, dov'è andato il mare? 
Ci voglio ritornare 

Ma non lasciatevi ingannare da due parole scritte male 
Scritte per tappare un buco, la memoria è un gioco 
Vedo dieci scene, tre sono reali 
Le altre sono sogni tutti andati a male 
Quasi quasi vado a fare un tuffo in mare 
Quel mare che non seppi amare e che ora è diventato amaro 
Di Bari io vedo solo il faro 
A Roma io sto fisso al foro 

Ma ora che sono di nuovo innamorato io rivaluto il passato Per non affogare 
Penso a chi mi ha amato, o almeno mi ha accettato 
O forse solo usato, per piacer del foro mi ha sfruttato 
Poi per ansia e angoscie mi ha pisciato 
Datemi dello sfigato (sfigato) 

E penso ancora a quegli ulivi che suonano nel vento caldo Come insetti estivi 
E il sole che come un giaguaro siede sotto 
I colli e i fiori di mia nonna 
Dentro due vasi d'argilla, due gatti 
Un vecchio ed una donna, due bimbi che giocano a palla Sullo sfondo il mare e una barchetta gialla 
Che a mala pena resta a galla 

Onde, onde, ancora onde, dov'è andato il mare? 
Ci voglio ritornare 

Ma il giorno è arrivato che devo partire, uno zaino 
Un cane e tre cose da dire 
Io mi chiamo Marco, ho 19 anni e sono un bugiardo 
La porta si apre e mi caccia di casa, chitarra alla mano comincio a cantare 
la strada è lunga ed il sole mi appare, mi batte la schiena 

Le strade in salita son più faticose 
Ma in discesa si cade più spesso 
Le scorciatoie, se si fanno spesso 
Ci fanno sbagliare 
Ma è meglio sbagliare che non fare niente, è meglio Sbagliare che non provare 

Laggiù c'è una scorcio di blu, più su i gabbiani 
Fan "cucù" 
Ma tu non ci speravi più che sarei tornato 
Che ti avrei amato 
Sei stata giusta ad avermi lasciato sono cambiato forse ho Capito che mi hai aiutato, il mare è agitato 

Il telefono ringhia, ho paura che sia proprio tu a telefonare 
Ma intanto che squilla 
Mi ricordo delle onde che non seppi amare 

Mare, mare, sto in alto mare 
Cosa mi trattiene dal tornare? 

Ma ora che sono tornato riassaggio 
Questo mio passato che sa un po' 
Di vento caldo e di salato 
Il mare schiva il mio saluto 
E un'onda incespica su un mucchio di rocce 

Muschiate ed un gabbiano scopre che non è più estate 
Il mare con aria di sfida aggrotta un po' la fronte e poi mi indica una tempesta all'orizzonte dove aspettano svogliati due fulmini divorziati 

Io guardo senza sentimento 
Ma scopro che le pietre parlano di me col vento 
E che è un complotto messo su tutto dal mare 
Quel mare che volevo amare 
E che ora mi vuole ingannare 

Mare, sai cosa ti dico? 
Ma vai a cagare 

Laggiù c'è uno scorcio di blu, più su i gabbiani 
Fan "cucù"
Ma poi stai attenta che tu mi dovrai conquistare 
Mi dovrai amare, dovrai studiare ogni mia mossa dovrai Imparare ogni mio sguardo 
Dovrai cercarmi, stare al mio passo, dovrai imitare il mio respiro 
Sincronizzare il tuo cuore col mio, sognarmi di notte Prenderti cura del mio cane nero, dirmi sei Dio