Lucio Dalla

Comunista

Lucio Dalla


Canto l'uomo che è morto 
Non il Dio che è risorto 
Canto l'uomo infangato 
Non il Dio che è lavato. 

Canto l'uomo impazzito 
Non il Dio rinsavito 
Canto l'uomo ficcato 
Dentro il chiodo ed il legno. 

L'uomo che è tutta una croce 
L'uomo senza più voce 
L'uomo intirizzito 
L'uomo nudo, straziato 
L'uomo seppellito. 

Canto la rabbia e l'amore 
Dell'uomo che è stato vinto 
Canto l'uomo respinto 
Non l'uomo vincitore. 

Canto l'uomo perduto 
L'uomo che chiede aiuto 
L'uomo che guarda 
Nell'acqua del fiume. 

Dove l'acqua conduce 
l'uomo che accende una luce 
o quello che trova la voce. 

Canto l'uomo che è morto 
non il Dio che è risorto. 

Canto l'uomo salvato 
non l'uomo sacrificato. 

Canto l'uomo risorto. 
Non il Dio che è li' morto. 

Canto l'uomo che è solo 
Come una freccia 
Nel suolo. 

L'uomo che vuole lottare 
E che non vuole morire. 

Canto Andrea del vento 
Ragazzo di Crotone 
Che si fa avanti e racconta 
La sua vita di cafone. 

Anch'io sono partito 
Piangevo alla stazione 
E poi là nella neve 
Dove si poteva sperare. 

Non c'era l'onda del mare 
Là sono arrivato 
Anch'io mi sono fermato. 

Canto l'uomo che ascolto 
Con la voce distesa sul prato 
Canto chi vuole tornare 
Non chi vuole fuggire. 

Canto Andrea che dice : 
« Quella era la mia terra, 
Adesso la prendo e la mangio»