Dice che era un bell uomo e veniva... veniva dal mare Parlava un´altra lingua però sapeva amare E quel giorno lui prese a mia madre sopra un bel prato L ora più dolce prima de essere ammazzato Cosi lei restò sola nella stanza... La stanza sul porto Con l ùnico vestito ogni giorno più corto E benchè non sapesse il nome e neppure il paese M aspettò come un dono d´amore fino dal primo mese Compiva sedici anni quel giorno la mia mamma Le strofe di taverna le canto a ninna nanna E strigendomi al petto che sapeva Sapeva di maré Giocava a far la donna con il bimbo da fasciare E forse fu per gioco o forse per amore Che mi volle chiamare come Nostro Signore Della sua breve vita il ricordo, il ricordo più a grosso E tutto in questo nome che io mi porto adosso E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino Per la gente del porto mi chiamo Gesubambino E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino Per la gente del porto mi chiamo Gesubambino...