(Rit) Certi giorni lasciarsi andate o sopravvivere a volte resta giusto il tempo per decidere se scrivere la parola fine nella chiave drastica o resistere nell'ottica di non uccidere ma dare a te stesso amare te stesso spesso stare a te stesso dubitare te stesso elevare te stessonon allucinare te stesso stordire sfregiare mistificare te stesso potresti immaginare te stesso e strategie dell'universo (Kaos) Giusto lo spazio di un secondo il sole sloggia è di nuovo tempo di pioggia l'ultima spiaggia giù al tappeto mentre l'arbitro conteggia offese antiche più nuove ipoteche le sei fatiche della psiche ormai gettate tra le ortiche allucinato tipo reduce lenzuoli sopra corpi con un cartellino all'alluce persi tra la base e il vertice all'orizzonte il niente ed è evidente che nessuno in questo oceano se la ride oltre a Nettuno ed è opportuno spiegarsi risolvere il conflitto oppure darsi per sconfitto fino alla fine del tragitto a volta lasciarsi andare o sopravvivere ridere o piangere attendere eventi elementi divergenti conti che non tornano secondi troppo rapidi regalano altri nomi altri crisantemi sulle lapidi in attesa di una luce pregando sottovoce cercando la pace aspettando una cura efficace ma invece (Deda) Solo ostacoli tra di me ed ogni via d'accesso prende possesso la mia Mr.Hyde session quando innesco minime ipotesi all'eccesso per metà fuori da qua per metà sotto sequestro compresso nello scenario che non cambia spinto fino a dentro il cuore dell'ubiquità zona in cui sarò e fui ritornando sui passi dei miei fantasmi angoli bui nella stanza degli specchi troppi demoni riflessi strani equilibri sono andati compromessi punti sospesi ombre cinesi perché fossero compresi i dogmi necessari per l'ascesi dovemmo perderci per ritrovarci e poi fidarci perché c'era la stessa luce ad aspettarci stessi segni sulla pelle ci resero anime gemelle e quindi uscimmo a riveder le stelle