Sedevo accanto a te, era un tramonto splendido, nuvole cariche pronte all'assalto con bombe di ghiaccio, una fotografia scattata col telefono era di sabato dalla tua bocca prende, vola, scossa. Era l'autunno che stava iniziando e qualcosa nell'aria si stava muovendo era un giorno che avremmo voluto non finisse più. Sedevo lì con te silenzio, tuoni e lampi che ci illuminavano sulle tribune del campo di calcio. Non ci importava se sarebbe stata grandine poteva essere anche la fine del mondo in un solo secondo. Era l'autunno che stava iniziando e qualcosa nell'aria si stava muovendo era un giorno che avremmo voluto non finisse più. Era l'autunno che stava iniziando e avevamo le scarpe già sporche di fango era già sufficiente restare vicini così.