Gianni Morandi

Cassius clay

Gianni Morandi


Dentro una palestra tutti i sabati alle sei 
con la mamma fuori ad aspettare sui gradini 
c'era un ragazzino si chiamava cassius clay 
era una farfalla coi guantoni e i calzoncini 
comincio' cosi' fra il sudore e la speranza 
ma lui era gia' un campione fino dalla adolescenza 
ed è passato il tempo sopra i lividi e sul cuore 
e quando tira vento se lo vedi camminare 

adesso trema trema trema trema ma non per paura 
e insieme ama ama ama ama come amava allora 
salire sopra quel quadrato e fare a pugni con la vita 
perchè non e' un cazzotto a farti male 
o a lasciarti una ferita 

mi ricordo il vietnam e lui che non se la sentiva 
di sparare a caso senza avere una ragione 
guarda cosa fa la gente quel ragazzo non capiva 
lui faceva a botte ma soltanto per passione 
e poi gli anni 70 con il mondo che cambiava 
viva l'uguaglianza come un pazzo lui urlava 
con un nuovo nome ali lottava per un sogno 
delle sue vittorie non ne aveva piu' bisogno 

adesso trema trema trema trema ma non per paura 
e a volte lui si mette in guardia e ride come fosse allora 
eppure sembra di vederlo ancora 
spavaldo e poi spietato davanti all'avversario 
e solo con lo sguardo metterlo al tappeto 

e adesso trema trema trema trema 
ma lui e' sempre un gigante 
che ancora lotta a denti stretti lotta 
e alla fine vince 
contro un nemico senza gambe e braccia 
ma che è molto piu' cattivo 
ti rode dentro e non ti guarda in faccia 
poi ti cambia anche il sorriso 

quando vedo sopra un muro la parola pace 
o quando vado a correre ogni sabato alle sei 
mi ritorna in mente quella faccia e quella voce 
mi ritorna in mente cassius clay