Giancarlo Spadaccini

L'acqua Da Bere

Giancarlo Spadaccini


Sudi e lavori dentro a quel forno 
per un salario di otto ore di turno 
ingoi la voglia di saltar dal balcone 
perché quest'anno arriverà la pensione 

Campana suona ad ogni inizio di ora 
ieri era meglio mentre oggi peggiora 
scrivi tre righe e ti metti seduta 
sul treno dei sogni di un'occasione perduta 

Ma io ti canto dell'acqua da bere 
fammi cantare, fammi cantare 
prima che non ci sia più acqua da bere 
alza la voce e fatti sentire 

Siedi anche oggi sulla cattedra austera 
non conta niente in nessuna maniera 
sali sul bus alla stessa fermata 
vivi in tre vani un'altra giornata 

Credono tutti che lo fai per servizio 
tu menti sempre prima e dopo il comizio 
nel vaso d'oro dove hai posto il tuo cuore 
belli colori ma un pessimo odore 

Ma io ti canto dell'acqua da bere 
fammi cantare, fammi cantare 
prima che non ci sia più acqua da bere 
alza la voce e fatti sentire 
Ma io ti canto dell'acqua da bere 
fammi cantare fammi cantare 
un canto nuovo ci potrà dissetare 
cantalo in coro e mettiti a urlare 

Più dall'altare non convinci nessuno 
lo pensi ormai da un tempo lontano 
ed è una vita che tu soffri per questo 
più che parlare sarebbe meglio un tuo gesto 

Ma io ti canto dell'acqua da bere 
fammi cantare, fammi cantare 
prima che non ci sia più acqua da bere 
alza la voce e fatti sentire 
Ma io ti canto dell'acqua da bere 
fammi cantare, fammi cantare 
un canto che la sete farà passare 
se canti in coro sarà bello cantare