Fabrizio De André

Signore io sono Irish

Fabrizio De André


Signore,io sono Irish, 
quello che non ha la bicicletta. 
Tu lo sai che lavoro, e alla sera 
le mie reni non cantano. 

Tu mi hai dato il profumo dei fiori, 
le farfalle, i colori. 
E le labbra di Ester create da te, 
quei suoi occhi incredibili solo per me. 

Ma c'è una cosa, mio Signore, che non va. 
Io che lavoro dai Lancaster a trenta miglia dalla città 
io nel tuo giorno sono stanco, 
sono stanco come non mai, 
e trenta miglia più trenta miglia 
sono tante a piedi, lo sai. 

Ed Irish, tu lo ricordi, 
Signore, non ha la bicicletta. 
Nel tuo giorno le rondini cantanola tua gloria nei cieli. 
Solo io sono triste, Signore, la tua casa è lontana. 
Devo stare sul prato a parlarti di me, 
e io soffro, Signore, lontano da te. 

Ma tu sei buono, 
tra gli amici che tu hai 
una bicicletta per il tuo Irish certamente la troverai, 
anche se è vecchia non importa, 
anche se è vecchia mandala a me, 
purché mi porti nel tuo giorno mio Signore fino a te. 

Signore, io sono Irish, quello che verrà da te in bicicletta.