L'estate è finita ed i bar sono chiusi per ferie chi ci ha una donna sta in casa e affitta videotape ultima serie è una sera senza insegne luminose, giallo di semaforo e nessuno per strada con le ore che passano adipose ed il silenzio è una punta di spada. Accendo l'autoradio e cerco musiche solari guido piano e fumo qualche cosa girando senza itinerari non posso non pensare a noi, a come tutto era così diverso quando le sere si accendevano improvvise ed io un pianeta al centro dell'universo. E tu, davanti a me! E' un cielo rosso su Roma e tu sopra di me, criniera al vento ed i polmoni gonfi di suoni d'Africa, di riti antichi e ancora nuovi ed ali grandi di cicogne e schiuma a conquistar la spiaggia ed esplorarti sconfinando liberandoci e la pioggia Ed asciugarsi, respirare, riconquistarsi, farsi male succhiarsi il sangue e poi sbarcare come un marine sopra il tuo cuore. E mi piaceva davvero pettinarti i capelli quei miliardi di diavoli neri, la punta estrema dei tuoi pensieri come eravamo diversi, più buoni e forse più sognatori noi dentro camera persi e tutto, tutto il mondo fuori. E tu, davanti a me! e un cielo rosso su Roma e tu sopra di me ciurma festosa di pirati che irrompono in coperta e cantano, sole in faccia ed ubriachi. E ancora tu sopra di me e un'estasi di mani e fianchi e schiene vellutate e ancora riccioli cadono pesanti e praterie di seta, battiti leggeri d'ali luce di coda di cometa e trasparenti i tuoi fondali ed asciugarsi, respirare, riconquistarsi, farsi male succhiarsi il sangue e poi sbarcare come un marine sopra il tuo cuore.