Il cane con i capelli, quando andava per la strada, si molleggiava: se passava davanti a una vetrina, si rimirava, si pettinava i suoi capelli che erano finti e belli, disperazione dei suoi fratelli: "non s'è mai visto, non s'è mai visto un cane con i capelli". Voleva sembrare un altro, e si illudeva di essere diverso perchè per strada la gente lo guardava, lo accarezzava, gli accarezzava i suoi capelli che erano finti e belli, disperazione dei suoi fratelli: "non s'è mai visto, non s'è mai visto un cane con i capelli"; "non s'è mai visto, no, non si è mai visto un cane con i capelli". Un giorno, ormai convinto d'essere diverso, il cane coi capelli entrò bel bello in una tabaccheria: "tre sigarette, mi dia tre sigarette"; nessuno rispondeva, no, non gli davan retta, anche se aveva dei bei capelli: non si dà retta, non si è mai visto un cane con i capelli; non si dà retta, non si è mai visto un cane con i capelli.