Laggiù, in una casetta d'Italia sul confin, viveva una vecchietta, la madre di un Alpin. Col figlio suo d'accanto, nella quiete, là fra i monti, viveva in un incanto, la vecchia col suo Alpin. Ma un dì, fra le vette, fra bianchi nevai, fra gole e ghiacciai, una voce ascoltò: "Madre, orsù! Il figlio tuo dammi anche tu. Lo stranier calpesta ancor le mie frontier. Io la Patria son, i miei figli tutti eu vo'. Lo stranier è qui alle frontier!" "Su, parti figlio mio, la Patria ti chiamò, e t'accompagni Iddio, per te Lo pregherò. Ma verso l'orizzonte, dove tu combatterai, a notte, su quel monte, la madre tua verrà". Così, a mezzanotte la vecchia arrivava, dall'alto chiamava il suo figlio Alpin. "Figlio, qui, fra neve e gel, starò così, di laggiù, la madre tua chiama anche tu". "Madre io son qui", rispondeva ognor l'Alpin. Lieta in cuor lei se ne tornava allor. Rombava la mitraglia là, proprio sul confin. È giorno di battaglia per il mio figlio Alpin. Mio Dio! Fa che ritorni qui con me nella casetta ad allietarmi i giorni, o io ne morirò". Con ansia mortale sul monte andò urlando, ma invano, chiamando il suo figlio Alpin. "Madre, tu il figlio tuo non chiamar più, sul mio altar, la gioventù seppe immolar. Ei dorme quaggiù, non si desterà mai più! Madre, tu lo rivedrai lassù!"