Villeneuve mi dicevano era venuto dal Canada e aveva lasciato per scherzo nella pancia della madre dieci o venti centimetri inutili e assassini che non servono a nulla nella vita ai piloti e neanche ai fantini. Perché i piloti per esempio sanno di essere per metà uomini e per metà macchine e per questo certo sono più uomini degli altri, ma certamente, certamente molto più macchine. Infatti non parlano mai del nostro meraviglioso futuro e invece si ostinano come dei divertenti diavoli sconfitti a cercare il centro del diamante più duro, la velocità, che tante volte uno per uno li ha decorati e poi trafitti. Villeneuve è un ragazzo sposato che ama molto scherzare, con il volante in mano già molte volte è arrivato a vedere la lama che sbuccia la vita dalla morte mentre gli spettatori accendono la tivù e l'autodromo si prepara ad un rischio in più ad un rischio più forte. Villeneuve piomba nell'aria l'aria lo ha rivoltato, come un animale nobile arrivato al macello, mentre il pubblico delle prove ha un brivido a metà tra la colpa e il piacere per qualche cosa di bello. Che è bello sapere che siamo delle bestie imperfette e un poco del meglio che forse possiamo fare è baciare le ragazze e poi, e poi tenerle strette e poi amare molto Villeneuve e imparare a guidare.