Un mare di servitù, una casa da re, Le vetture, l'autista sempre pronti per me, I cavalli, lo yatch e tutto un mondo che Apparteneva a me e non esiste più, Il gioco lo ha portato con sè. Uno ad uno Ho veduto andare via, Uno ad uno i tappeti, i Renoir, Tutte le antichità. Uno ad uno, Tranne il letto su cui Sto piangendo così, su di me. E quanti amici brillanti, la mia corte di re, Che guatava il mio verso ridendo per me E a fine mese poi, con regolarità, Passavano qui, trovandosi così In momentanea difficoltà Uno ad uno Li ho veduti partire, Uno ad uno, Con dei pretesti a cui Non ho creduto mai. Uno ad uno, Li ho perduti per via, Uno ad uno Rinnegarono me E un destino che è solo mio. Una scrittrice di fama E un'aspirante star, qualche isterica dama, Due figlie di papà Han cercato l'oblio Stando a letto con me E han giurato su Dio Di amare solo me, Oltre i diamanti che... va da sè. Uno ad uno Ho esaurito i poteri, Uno ad uno, Su quei corpi vestiti Di gioielli da me. Uno ad uno scopro la verità Uno ad uno e mi dico perciò: "Ma che stupido sei, Proprio tu, Proprio tu, Proprio tu".