Angelo Branduardi

Il Cappello A Sonagli

Angelo Branduardi


Mentre il buffone camminava il giardino immobile restava; 
la sua anima pregò di posarsi alla sua finestra. 
Ed i gufi cominciarono a chiamare 
quando l'anima si levo`, vestita in blu, 
la sua parola era saggia al pensiero 
di quel suo passo calmo e leggero.. così leggero. 

Ma la regina non le diede ascolto, si avvolse nella sua camicia, 
le pesanti imposte tirò a se ed il chiavistello abbassò. 

Ed il suo cuore lui prego` di andare a lei, 
quando i gufi cessarono di chiamare; 
in una rossa veste palpitante 
lui cantò per lei oltre la soglia... oltre la soglia. 

Dolce la sua parola era al sogno di quella chioma ondeggiante; 
ma dal tavolo lei prese il ventaglio e lo fece volare via. 

Ed allora il buffone pensò 
"io ho il mio cappello a sonagli, 
sino a lei io lo manderò 
ed allora poi io morirò... poi morirò." 
Quando al mattino divenne bianco 
lasciò il cappello davanti ai suoi passi. 

Ed in seno a lei se lo ripose, 
sotto la nuvola dei capelli, 
una canzone gli cantarono le sue labbra 
sinchè le stelle non crebbero nell'aria. 

Lei aprì la sua porta e la finestra 
l'anima e il cuore lei fece entrare... li fece entrare. 
Quello rosso venne alla sua destra, 
quella blu alla sua sinistra. 

Facevano un rumore come di grilli, 
un chiacchierio dolce e saggio. 
I suoi capelli erano un fiore ancora chiuso 
quiete d'amore era ai suoi piedi... era ai suoi piedi.