Beati gli insensibili alla malinconia 
quelli che stanno brindando alla mia 
e mangiano dei gamberi in salsa di coriandoli 
soffiati da un sassofono che forse fa del jazz 
ma solleva anche tutta polvere dell'osteria 
e fa friggere le antenne alle spie 
zittisce i bambini 
anche i più cattivi 
la verità sparisce dai gradini 
sotto il portico restano cocci di bugia, 
così che i sogni s'infilano come soldi 
nelle fodere dei cappotti 
dalla fessura scucita ci passano quasi tre dita 
per poco non cadono nel bosco del povero 
vicino al custode ringhioso e spelacchiato 
Ho nelle pupille la luce dei neon 
e l'autobus che ha un solo passeggero 
si è fermato e mi ha aperto la porta 
non lo sai che alcuni sogni da sveglio non li ricordi 
quando apri di colpo gli occhi 
si sono già diradati 
apparentemente bruciati 
e invece rimangono 
sospesi in un angolo 
insieme al respiro notturno di chi si è alzato