Non rideva non piangeva non danzava il miserabile Non gridava non cantava non implorava il miserabile Restava muto immobile aveva rinunciato Il suo destino si era compiuto Aveva abdicato Ma che sguardo che sguardo profondo e indimenticabile volgeva alla folla portava sulle luci il cui flusso si fermava a qualche passo dalla sua miseria una rovina d'uomo decrepito abbruttito finito Ah che fare ! A cosa può servire chiedere al negletto quale meraviglia quale lazzo sia in grado di esibire in quell'oscurità maleodorante dietro il suo siparietto lacerato Ah la vita pullula di mostri innocenti... Canto i cani i cani infangati i cani senza domicilio i cani vagabondi saltimbanchi i cani sfortunati quelli che vagano solitari tra le rovine sinuose delle immense grigie e crudeli metropoli ...Infine lei discese da scale di nuvole e passò senza rumore attraverso la vetrata Poi si distese su di lui con tenerezza e depose i suoi colori scintillanti sul suo volto.